Nel piccolo e affascinante comune austriaco di Kirchbichl, a due passi da Kufstein, si è tenuto sabato 1 giugno il triathlon sprint e olimpico cittadino, che ha visto schierati ben 6 nostri atleti sulla corta distanza e 5 nell’altra, una vera compagine salita in massa alla conquista della vicina terra amica.
Ai nastri di partenza dello sprint c’erano agguerriti Marco Di Pasquale, Andrea Thurnher, Giovanni Barborini, Mariano Prosseri, Fabio Liuni e Gianni Tonelli. Andrea, Giovanni, Mariano e Gianni al battezzo in acqua dopo il flop di Salò. Ottima prestazione di tutti, dai tempi possiamo vedere come Dipa e Fabio abbiano nuotato a braccetto tenendosi sempre d’occhio e come Giovanni e Mariano abbiamo insistito fino all’ultimo metro su chi doveva tagliare per primo il traguardo. Con un tira e molla durato centinaia di metri in cui si urlavano a vicenda “Vai te!” “Non se ne parla sprinta tu!” e “se allunghi tu guido io” alla fine è giunto al traguardo prima Giovanni.
Venivano sfoggiati alla chermesse anche i nuovi body smanicati Rosti di cui riceviamo ottimi feedback (disponibili taglie a magazzino). In alto i colori sociali, anche se volendo trovare a tutti i costi un difetto il nero bagnato è stato scambiato da qualcuno per latex. Sappiamo bene che ogni triathleta è di natura sadomasochista e siamo contenti di poterlo anche (di)mostrare.
Alla partenza dell’olimpico invece troviamo la nostra Pamela Schiavini, seguita a ruota da Yuri Trentin, Paolo Olivotto, Mirco Benetello e Massimo Torresani (per la classifica cinesizzato in Torresan). Fantastica Pamela 1° di categoria e Yuri che si porta a casa un 12° assoluto e ci ha inviato un bel resoconto che pubblichiamo volentieri subito sotto la classifica.
Gara longeva, giunta ormai alla 34esima edizione che si è svolta intorno al centro sportivo della piccola cittadina austriaca.
Tanti i soci tri Alto Adige che hanno deciso di partecipare nella distanza olimpica e sprint (no draft).
Tra i partecipanti anche la leggenda Patrick Lange, campione mondiale Ironman per due volte consecutive a Kona, che ha optato per la distanza olimpica e che ha chiuso in scioltezza fermando il cronometro a 01.46.16 (tempo che si addice più ad una distanza sprint) e la campionessa mondiale Ironman Yvonne Van Vlerken che chiude invece in sole 02.05.31.
Penso di parlare a nome di tutti nel dire che è stata una gara tanto bella quanto dura.
Bella per ciò che riguarda meteo favorevole e contesto tirolese, dura per ció che riguarda il dislivello nelle diverse frazioni.
La frazione di nuoto nello stagno 30×20 (un po´come in piscina con qualche ninfea in più) e con 4 (dist. Olimpica) e 2 (dist. Sprint) uscite dall´acqua, ha suscitato fin da subito diversi scetticismi, anche se alla fine si è rivelata essere meno dura del previsto.
La frazione di bici che si è corsa su un percorso ad anello con una grande salita (da ripetere due volte nella distanza olimpica) ha spinto molti partecipanti ad utilizzare la bici da crono (scelta più che condivisibile).
Ammetto che quando sono stato sorpassato da Yvonne Van Vlerken a bordo della sua bici crono fucsia ho pensato di essere fermo.
Ma è stata la frazione di corsa a lasciare un segno indelebile nei nostri polmoni e gambe.
Un percorso ad anello da compiere, a seconda della tipologia di gara, 2 o 4 volte, con una salita insidiosa che ci ha fatto dimenticare per qualche istante i pregi di questo sport.
Insomma una gara che ha regalato molte soddisfazioni a tutti i finisher della nostra squadra!!!